giovedì 21 novembre 2013

Seui - In località "Cuccuru 'e Pardu sorgeva il villaggio di "Gertalay"

Gertalay, Sercolay, Tercelay, Yertalay, Sercolai, Sereday, Giurtalay, Gersadili, Gerlassay…, sono solo alcuni dei nomi con cui viene identificato nei secoli negli antichi documenti l'insediamento che sorge nell'odierna località di “Cuccuru 'e Pardu”, nel cuore del Parco archeologico di Ardasai di Seui, una quota di 946 metri circa sul livello del mare.


L'origine di questo villaggio si può lontano ascriviere alperiodo nuragico. Lo testimoniano le vicinissime e numerose tracce storico-archeologiche, come il sovrastante nuraghe complesso di “S'Ilixi Bullau” o la vicinissima tomba di giganti, oggi inglobata in un circolo di un antico ovile. La sua fine, molto probabilmente per abbandono forse per epidemia o motivi economici-sociali, si può orientativamente indicare a cavallo del XIV e XV secolo, in piena domina spagnola. Questa ipotesi viene avvalorata proprio dal tipo di crollo “interno” delle varie cappanne, tipico a seguito da abbandono. Questo elemento è oggi chiaramente evidente nei vari ruderi, di cui parte buona è ottimamente conservato, in particolare quelli delle aree impegnate alla strada intercomunale “Arcuerì-Laghi Alto Fumendosa”.


Sul piano documentale questo insediamento, viene nei due “Componiment de Sardenya” del 1322/58 (“de' Cera”) e del 1335 (“No – Real patrimonio, Reg. 2065. 57-97”), che contiene ville, località e castelli della Sardegna di proprietà del re d'Aragona passibili di essere tassati, con la descrizione dettagliata dei vari luoghi e dei diritti assegnati per ognuno.
Nell'anno 1320 l'abitato di Gerlassay, che rientrava nel giudicato di Cagliari, contava 17 uomini. Nel 1485 questo numero si azzera. Così scrive John Day in “Uomini e terre nella Sardegna coloniale XII – XVIII secolo”.
In merito al suo abbandono una conferma storico-documentale ci viene anche da Giovanni Francesco Fara, che nel suo libro “In Sardiniae Chorographiam” a proposito di questo villaggio, in merito alla Diocesi di Suelli, scrive: “…mentre giace raso al suolo Gersadili …”.

Stiamo parlando di un periodo in cui è stato elaborato questo testo che va dal 1580 al 1585 circa.
Oggi questo insediamento si presenta suddiviso in tre grandi nuclei contigui, con una trentina di ruderi di capanne disposte in un ordine quasi labirintico.
Questo importante villaggio, già compreso nel Parco di Ardasai, merita al più presto di essere studiato, recuperato, tutelato e valorizzato sul piano culturale e turistico.
(Giuseppe Deplano © 2013).